Eco Log

yes we can!


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Bike2Work

Settembre 16 7:09

Roma

Vado in cantina , cerco di non fare rumore perché la signora di sotto abita davanti alle cantine.

La bici ha le ruote sgonfie,non la prendo da settimane quindi è normale ma io anche sembro aver dimenticato l’uso delle valvole presta

Dopo una guerra di 10 minuti e una sudata (inclusa una rampa di scale con la Olmo) sono pronta a partire

La ciclabile (parco lineare) alle 7:xx è uno spettacolo, il sole sorge a sinistra e la luna ancora tramonta a destra
Poche persone che passeggiano con il cane chiedono perfino scusa se stanno in mezzo alla pista

Il mio obiettivo è il treno ad Appiano per Roma Tiburtina delle 7:34
Parcheggio la bici (oggi ho preso la grande ed è la prima volta che la lascio alla stazione) con un leggero brivido pensando alla Scott che ho legato per l’ultima volta a Ottaviano (allora mi ero detta mai più parcheggi alla stazione!)
Poi penso alla stazione dei treni di Utrecht e al suo pareggio biciclette e scendo , sono le 7:30

Il treno arriva con un po’ di ritardo alle 7:37 , il percorso per Tiburtina non è lineare , per capirci non segue certo la tangenziale est, in realtà il treno è per ostiense ma alcune corse dopo ostiense vanno a Tiburtina , nel tempo di 40 minuti, un po’ lo stesso tempo che ci mette Italo a percorrere Roma Napoli, ma siamo in Europa quindi prendo il treno lo stesso

Entrando in stazione scopro di non avere l’abbonamento annuale , devo averlo tolto dal portafogli, e nella stazione non ci sono macchiette , mi viene in mente che nel 2019 forse si può fare il biglietto sul cellulare e Google mi dice che si, posso usare mycicero, ed in effetti è vero, così continuo a finanziare ATAC e oltre all’abbonamento (che non si può salvare in mycicero ) pago anche il biglietto

St Peters dal treno

7:54 a Trastevere scende la mia vicina di posto, ha il grembiule bianco e circa 6 anni, sta sicuramente andando a scuola.

8:07 AM
Roma Tiburtina! Ora scopriamo se il biglietto sul cellulare funziona per i tornelli della metro B!
Attivo il biglietto scegliendo “metro” appare un inquietante countdown in rosso di 2 minuti al che mi metto a correre per il tornello che è aperto, provo a tappare il telefonino con il QR code sul controllo dell’abbonamento ma nulla poi su una specie di schermo trasparente con il simbolo del WiFi e mi appare licona di Google pay! Do you want to activate Google pay?! No grazie! Se no qua pagavo tre volte per questa corsa😅

8:15 sulla metro B, treno nuovo! E’ anche mezzo vuoto, lusso, se solo arrivasse a casal Monastero dove lavoro io…ma invece no! Arriva a “Rebibbia, termine corsa”, lasciate ogni speranza. La storia della metro B a casalnminatero è una storia tipicamente romana, con promesse contratti firmati anni di attesa processi cubature , penali e una delusione infinita unità a depressione per i romani abitanti o lavotataoei nella Tiburtina Valley.
Ogni tanto qualcuno dice ancora che la metro si farà, ma se si farà io avrò più di 50 anni…

Quindi a Rebibbia mi aspettano 2.7km di passione con l’autobus , incluso il passaggio sotto al GRA, intanto alle 8:19 il treno è fermo a ponte Mammolo, un annuncio ci dice che fino al 7 dicembre il servizio metro finisce alle 21(…) Il treno è fermo, si riparte con calma alle 8:21

8:28
Sul Cotral per Tivoli, è passato subito anzi sono corsa io a prenderlo appena fuori dal sottopasso, c’èra la fila per salire perché sul Cotral si controllano i biglietti (innovazione!) L’autista si stufa però e anche se io ho il mio QR code in bella mostra ci fa salire con “andate avanti signori tanto vi controllo all’uscita:’
Alla prima fermata però apre dietro e non mi sembra che controlli granché
– ennesima delusione per i paganti-

I lavori eterni di via Tiburtina producono un andamento aleatorio del traffico per cui questi tre km possono essere coperti anche in un tempo record di un ora! Oggi però (hanno sbaraccato tutti u mezzi e abbandonato di nuovo il cantiere!) Ci aveva spiegato un collega, infatti voliamo (meno male che non ho preso la pieghevole se no mi stimavano)

8:36 timbrato il cartellino!

L’andata è stata un successo, tutto è andato liscio e il servizio è stato efficente, ovvero non ci si poteva mettere meno tempo😅

The long way home

17:40 Tiburtina Castel Madama
I colleghi erano già una decina in attesa , ogni minuto ne arriva qualcuno
Non si vedono bus all’orizzonte
Eppure a quest’ora si vede lontano
Girava voce che oggi ci fosse anche sciopero, ma la vera eccezione qui sono i giorni normali

Arriva il solito Cotral della salvezza
Tiburtina a passo d’uomo

H18:04 Rebibbia
Il treno non è ancora arrivato ma quello che abbiamo perso era vecchio modello, quindi forse è stato un bene (ovviamente no arriva sempre lui…)

MetroB old train

H18:18 stazione Tiburtina, decido di scendere e correre al binario 5 per prendere al volo il treno delle 18:23
Si tratta di passare i tornelli poi attraversare il piazzale salire due piani di scale mobili correre nel corridoio nfino al binario e scenderne un altro piano di scale mobili …..ma incredibilmente ce la faccio, perché il treno è forse un minuto in ritardo!

H18:39 i miei vicini sul treno sono due inglesi credo , lei vive a Parma, stanno parlando delle mode italiane e della nostra fissazione per le cose firmate o mainstream , sta parlando di bimbi e delle giacche Peuterey e del fatto che è assurdo ….forse lei è italiana e vive fuori cmq ci sta prendendo in giro
Forse è austriaco lui parla di qualcosa di austriaco

La mia stazione è Appiano lui scenderà a 4 venti… Almeno sta trovando buona la nostra copertura dati!!! Continuo a leggere Walden
Intanto il controllore viene aggredito verbalmente dal ragazzo del 95;dietro di me “famme sta multa così hai fatto giornata” (giela fa io godo)

H19:00 Appiano
Piccola barriera architettonica alla mb stazione … E ora il momento della verità
…ci sta la bici????? Siiiiii

Ancora tu! Non dovevamo non vederci piu?

H 20:00
Dopo una doccia finalmente il meritato riposo, divano e titoli del TG
#1 aumento del prezzo del Greggio…

The end


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Fake plastic trees

Negli ultimi giorni ho avuto l’onore di vedere e ascoltare la mia band preferita, i Radiohead, e ho anche avuto la fortuna che suonassero uno dei pezzi piu amati ‘fake plastic trees’.

Green plastic watering can 

for her fake Chinese rubber plant 

in the fake plastic earth

Da sempre impegnati sul fronte ambientale hanno messo in evidenza in molti dei loro pezzi (da idioteque a the numbers) il problema del cambiamento climatico e dell’inquinamento, dovuto alla plastica e in generale allo scarto , il ‘waste’ (che è anche il nome del loro sito).

Provare a ridurre le emissioni e la nostra impronta energetica sul pianeta è forse la nostra sola sfida individuale insieme a quella di cercare di sensibilizzare il prossimo a vedere il problema e ad agire (che poi è il motivo di questo blog)

Provare a ridurre il consumo di plastica non è impossibile ma sempre più difficile: 

Siamo sommersi da inviti a consumare bottiglie di plastica: distributori pieni anche in luoghi dove è disponibile l’acqua potabile , pubblicità a non finire sui benefici dell’acqua minerale imbottigliata oramai quasi esclusivamente in plastica vs. quella del rubinetto, confezioni usa e getta di caffè (una ragazza londinese da Costa mi ha detto, quando le ho chiesto di non mettere il coperchio di plastica sul caffè take away, ‘I have to put it!’ lo devo mettere! ), verdure incellophanate ci guardano dalle loro vaschette di polistirolo

in un supermercato qualunque di Roma ho cercato di fare la spesa ‘plastic free’ oggi e comunque non ci sono totalmente riuscita: ho trovato (meglio di niente!) una sola marca di aceto in bottiglia di vetro (e cmq il contagocce è in plastica) il latte vegan è sempre nel terapak oramai con onnipresente tappo in plastica (resta un mistero perché a Roma il terapak è da considerarsi carta nella differenziata) e i blister di integratori esistono solo in plastica (per non dire delle patatine che almeno non ho comprato)

Possiamo sperare che i nostri governi comincino a contrastare l’uso del packaging in plastica da parte dei produttori tassandoli in modo da poter rendere scomveniente il loro utilizzo contro quello di materiali più ecocompatibili come il vetro , il metallo e il legno? 

We are of the earth

To her we do return

The future is inside us

It’s not somewhere else

(The Numbers )


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Farewell / Un Saluto

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Sabato abbiamo fatto una magnifica gita in MTB nei dintorni di Manziana.
L’autunno e la giornata di sole esaltavano la natura nella sua bellezza maestosa: il bosco di querce i campi a perdita d’occhio la terra nelle sue colline
Perdersi nei sentieri era una gioia …una perfetta armonia…. interrotta solo dagli spari.

Si gli spari.

Perché intorno a noi a godersi la natura c’erano anche loro: i cacciatori!
Che uno possa passare la domenica ( ma anche tutti gli altri giorni) a sparare agli animali è una cosa che non capisco, una cosa che mi sembra aberrante come andare al centro commerciale a sparare alla gente. Voi direte che sto esagerando ma per me è lo stesso: uccidere gli altri esseri umani è vietato ma viene ancora consentito sparare agli animali. E giù corrono a sfogarsi quelli che vorrebbero tanto sparare al prossimo.
Del resto la società tollera altre valvole di sfogo come picchiare la gente allo stadio con spranghe di ferro o bottiglie incendiarie.
Quando abbiamo imboccato un sentiero a un certo punto siamo stati invitati a tornare indietro da due uomini giovani su una jeep: erano scesi x chiudere un cancello : mi sono affacciata nella loro macchina perché ho visto che dentro c’erano due cinghiali

…per salutarli…

…ciao cinghiali…

ma non si muovevano, neanche un verso e il dorso non si alzava ne si abbassava: erano morti.
Ecco: i due gentili signori civili e cordiali avevano appena ucciso i cinghiali e li stavano portando via nel bagagliaio: e io ho pensato: perché non posso rendergli giustizia?! Due cinghiali innocenti sono stati uccisi e io non posso denunciare gli assassini, mentre se fossero due persone  quelli non potrebbero andare in giro così a testa alta con il loro cadavere in macchina!
La società degli uomini ha stabilito le regole e tra le regole c’è che gli animali, i cinghiali più che mai, possono essere uccisi. Per sport, per divertimento. Una volta potevano essere uccise anche le donne… potevano essere picchiate, anzi possono essere picchiate.
Ha fatto notizia in questi giorni un programma televisivo della TV marocchina in cui una moderna conduttrice con fare amichevole spiegava alle donne , come Clio spiegherebbe a fare lo Smokey eyes, con tanto di modella live, come truccarsi per coprire le ecchimosi delle botte.
È lo stesso mondo, questo, e allo stesso modo le società umane si rassicurano  su quello che è ‘normale’ come se fosse naturale e giusto. In realtà le regole che le società umane si sono date sono solo arbitrarie e il più delle volte ingiuste, ancora mille miglia lontane dalla civiltà.
Alla gente viene data la carne in fantasiosi e appetitosi panini colorati o servita su piatti di ceramica preparati da grandi chef, ma a nessuno viene fatto vedere da quale sofferenza è nata.
Se i mattatoi avessero pareti di vetro…ma non ce le hanno. Su YouTube però ci sono molti documenti che testimoniano sulla sofferenza degli animali nella società umana. Hanno di sicuro meno like di Miley Cirus ma sono disponibili per chi è disposto a non distogliere lo sguardo.

Questa è una battaglia per i diritti dei più deboli, e in questo mondo i più deboli sono loro.

I maiali, i polli, gli agnelli, le mucche sono imprigionati e condotti ogni giorno al macello, più docili dei loro fratelli selvatici. Cinghiali , cervi, quaglie e lepri, questi ultimi non sono certo al sicuro nei loro sempre più stretti lembi di habitat naturale circondati e strangolati dalle città, dalle aree industriali, dalle coltivazioni.
Ogni giorno su internet si leggono post costernati delle signore e dei signori di Roma nord che hanno incontrato un cinghiale al confine del parco sotto casa!
Scappate dico ai cinghiali che qualche volta incontro anche io, spaesati e con gli occhi accecati dai fari delle macchine: scappate nel bosco, siete davanti al più terribile dei predatori, l’uomo, che ha distrutto quasi tutto il pianeta e non si fermerà finché non sarà riuscito a sterminarvi: dirà che siete pericolosi, dirà che deve assolutamente nutrirsi della vostra carne, ma sta solo esercitando il suo potere e il suo istinto primario alla onnipotenza.

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Vai via piccolo maialino selvatico, non devi fidarti dei loro modi, sono spietati e hanno armi spietate.
Nemmeno nel tuo bosco sei al sicuro, mentre stai correndo nei cespugli, sentirai gli spari, sentirai che ti sono intorno, e se non hai fortuna ti uccideranno.
Perché è legale.
Alcuni di quelli col fucile diranno che amano la natura , alcuni diranno che amano gli animali, alcuni lo credono davvero, mentre accarezzano il loro cane, e ammirano il paesaggio.
Io non ti posso ancora salvare ma ci tengo a dire che la tua morte è stata ingiusta e senza motivo e la morte senza motivo è un delitto*.

*citando Meat is Murder degli Smiths


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Vitamine

Una mia amica che si è da poco trasferita in una casa più grande, durante il trasloco ha passato in rassegna le sue cose e dal momento che ne aveva due mi ha fatto un regalo: una centrifuga.
La centrifuga è un elettrodomestico abbastanza grande, somiglia ad un piccolo barile e ha due fermi per chiudere il coperchio: le ho chiesto, a che servono? E mi ha risposto tranquilla : a tenerla ferma! si perché la centrifuga sennò se ne va in giro per il piano della cucina un po’ come la lavatrice che deve avere un peso altrimenti camminerebbe per tutta la casa , in pratica si tratta un elettrodomestico molto potente.

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Mia mamma mi ha sempre detto che bisogna mangiare frutta e verdura per la verdura vado abbastanza bene ma la frutta non è mai stata la mia passione.
Da quando sono cliente di Zolle ricevo ogni due settimane 3 kg di frutta fresca di stagione qualche volta rischio di buttarla anzi rischiavo . La mia vita è cambiata con l’arrivo della centrifuga la frutta di stagione e anche alcune verdure come i finocchi carote sedano si trasformano magicamente in succhi di frutta anzi centrifugati buonissimi . Oggi ho improvvisato è la stagione dell’uva quindi si stava accumulando Unito un grappolo d’uva con una pera e un limone il risultato era ottimo! sì perché ci si può divertire a sperimentare bilanciare l’aspro con lo zuccherino il dolce con l’amaro e perché no un tocco di piccante su internet ho trovato molte ricette fonte d’ispirazione il resto è sperimentazione . I centrifugati possono essere depuranti energizzanti semplicemente buoni un ottimo sostituto per una merenda quando tornate dal lavoro e siete stanchi e magari avete già un po’ di fame.

La centrifuga di fatto separa il succo dalle fibre e in alcuni casi la fibra può essere usata ad esempio per fare una torta!
Il caso piu semplice è quello della torta di carote:
Una volta centrifugate le carote mettere da parte la fibra di carote tritata , può essere usata per fare questa semplice

TORTA DI CAROTE

300 g zucchero
300 g farina
320 g carote
2 uova
lievito istantaneo 7 g
olio di semi 1 bicchiere
1 bust vanillina
Cuocere a 180 C senza ventilazione 30min anche in teglia di silicone

Al succo di carote unite quello di una mela, la centrifuga Mela+Carota è un classico! Come del resto lo sono Pera + Limone e Kiwi+Arance…ma perché fermarsi ai classici quando si può innovare?

Buona sperimentazione!


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la Madre di Tutte le Paste – reloaded

Grazie ad una cara amica di Umbertide, bellissimo paesino dell’Umbria, la mia vita e’ cambiata!

Ho una figlia che e’ anche madre, ovvero: la mia amica che ne e’ spacciatrice ufficiale, mi ha donato la mia nuova figlia: la pasta madre!

La pasta madre e’ arrivata dall’Umbria in treno in un barattolino di vetro , e ora vive nel mio frigo.

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la “madre” nel suo vasetto nel frigo…

Come si tiene in vita / si usa questa meravigliosa creatura?!

E’ facilissimo: prima di tutto, non e’ necessario panificare tutti i giorni : e’ sufficiente farlo una volta a settimana, e se non si ha proprio tempo almeno “rinfrescare” la pasta una volta a settimana.

Che vuol dire?!! Come si fa?!!

Niente paura: il rinfresco l’ho imparato seguendo i consigli del Guru italiano della panificazione casalinga: Riccardo Astolfi!

Che il guru italiano della panificazione casalinga sia un ingegnere non mi sorprende affatto ( anzi in realtà mi inorgoglisce 🙂 )

Riccardo, il cui motto e’ “homebakers do it better” ha messo su dal 2010  un sito davvero bello che e’ diventato subito la mia Bibbia!

Il sito purtroppo non e’ piu’ online, ma Riccardo ha scritto un fantastico libro “Pasta Madre” di cui potete scaricare un estratto in pdf , e che potete trovare online con un bellissimo blog che parla di tantissime cose, non solo di Pane, e su Facebook, ovviamente.

Grazie a quello che ho imparato dalla mia amica e dal Guru proverò a rispondere in questo post alle domande fondamentali:

1) cosa si deve fare con la pasta madre?!!

In breve le cose da fare sono solo due: il rinfresco (almeno una volta a settimana) e la panificazione(idem) 🙂

2) Che vuol dire rinfrescare?

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la pasta madre dopo il rinfresco e il riposo di 4 ore…

La spiegazione completa e’ qui: a parole mie si tratta di

  1. prendere la pasta dal suo barattolo nel frigo

  2. pesarla (es. 200 gr)

  3. diluirla con meta’ del suo peso in acqua a temperatura ambiente (100 gr.)

  4. rimpastarla con peso uguale al suo di farina (200 gr.) fino a ottenere una nuova palla

ottenuta la palla posso

se non ho tempo di panificare rimetterla tutta in frigo oppure,

rimetterne in frigo solo metà (circa 100gr in questo esempio) e col resto panificare!

3) Come si fa il pane?

Per prima cosa la pasta rinfrescata che si vuole usare per panificare si deve far riposare per alcune ore a temperatura ambiente sotto il classico panno umido…quante? da 3 a 5 va bene, ovviamente se e’ estate ne bastano di meno.

Le dosi per “il mio primo pane” per 100 gr. di pasta madre rinfrescata:

  • 300 gr acqua
  • 400 gr. di farina tipo ‘0’
  • 6 g. (1 cucchiaino) di miele o zucchero
  • 12 g. (2 cucchiaini) di sale

Se sapete fare la pizza col lievito di birra scoprirete che la tecnica di impasto e’ identica, quello che cambia sono solamente i tempi di lievitazione che si allungano: per una pagnotta dall’impasto al forno la lievitazione media e’ di 4-5 ore, se tutta la notte anche meglio: basta organizzarsi!

Una volta che l’impasto ha lievitato, si puo’ procedere alla piegatura e alla cottura.

La piegatura e’ solo uno step con cui si prende l’impasto lievitato e si forma la pagnotta: ripiegando i “lembi” esterni verso il centro e ridando quindi volume all’impasto che nella crescita puo’ essersi un po’ “spalmato”!

Sistemata la pagnotta sulla teglia si possono fare delle incisioni col coltello nella parte superiore per far respirare il nostro pane.

Per la cottura il forno deve essere a tempertatura molto alta , per il mio forno il massimo e’ 250° , per la prima fase e poi puo’ essere abbassata un po’ per la seconda parte della cottura.

La cottura della nostra pagnotta potrà essere , indicativamente:

  • 20 minuti a 250° +
  • 35 minuti a 220°
  • una ciotolina d’acqua nel forno aiuta a mantenere l’umidità desiderata

Fino ad oggi sono riuscita a produrre qualche pagnotta e qualche pizza …(Come resistere a non fare subito una pizza?!!)

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il mio primo pane (con qualche problema di panificazione!)

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la mia prima pizza

pane integrale con semi di lino

E ora la domanda piu’ frequente:

4) E questa settimana che pane faccio? Sul internet ci sono un sacco di ricette, io ho sperimentato di recente questa che mi e’ piaciuta moltissimo:

  • 100 gr. di pasta madre rinfrescata
  • 333 gr. di semola rimacinata Senatore Cappelli
  • 66 gr. di farina “00” bio
  • 233 gr di acqua
  • 1 cucchiaino di miele
  • 1 cucchiaio raso di sale
  • 1 cucchiaio scarso di olio

Cottura 250 ° 10 minuti + 220° 10 min +  200° 35 minuti

L’impasto del pane puo’ essere arricchito con semi (io ho provato con i semi di zucca e con i semi di lino con risultati ottimi) e ovviamente si puo’ adoperare la farina integrale, anche se e’ una buona regola non metterne mai piu’ di metà del peso totale di farina. Potete dare sfogo alla fantasia, come sempre in cucina.

5) E la routine come si gestisce?

Fare il pane per alcuni e’ un vero e proprio rito, in effetti e’ una attività che richiede una breve lavorazione, e la concentrazione necessaria, non piu’ di pochi minuti per ogni fase, ma necessita di un po’ di pianificazione perche’ i passi da seguire devono essere distribuiti, con le dovute pause, nell’arco delle 24h

Spesso il momento della settimana in cui mi posso dedicare a panificare è il weekend: il Sabato pomeriggio il  rinfresco, la sera verso le 20 impadto e la mattina dopo passo alla cottura: il profumo del pane appena sfornato e’ un modo irresistibile per iniziare la giornata!

Per quanto riguarda la “creatura” che vivrà nel nostro frigo, coccolatela se volete, il barattolo di vetro non va mai chiuso sigillato, ma il coperchio si deve avvitare quanto basta per non far cadere il coperchio: deve respirare! Se la aprite per salutarla e la annusate sarà felice: il suo profumo di pane e’ incredibile!

Se per esigenze al di fuori del vostro controllo doveste trascurare la piccolina non vi disperate esistono delle procedure di salvataggio ( che prevedono di base piu’ rinfreschi consecutivi e dello zucchero!)  e nel peggiore dei casi si puo’ ripartire da zero, nessuno vi processerà.

Ovviamente se ben tenuta la pasta migliora col tempo, anzi piu’ viene lavorata piu’ e’ buona!

Ecco qui ora spero di aver condiviso le basi del mestiere, e una volta che siete partiti potrete scoprire il mondo della panificazione.

C’e’ poi il mondo degli altri “lieviti” come dolci per la colazione e co. che non ho ancora esplorato!

Presto, cercate subito il vostro spacciatore piu’ vicino, e se non ne trovate nessuno provate la ricetta a questo link per farlo da soli e iniziate a sperimentare!!

Buona autoproduzione!!!


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Uniamo gli spezzoni di ciclabili a Roma!

Roma ha qualche pista ciclabile, il problema, che sarebbe risolvibile a basso costo, è unire gli spezzoni rendendo fruibili e sicuri percorsi molto più ampi.

Un esempio di un pezzo di ciclabile molto utile che si potrebbe realizzare a costo quasi zero è il collegamento tra il cosi’ detto parco lineare di Monte Mario (bellissima opera a livello Europeo) che percorre la ferrovia FR3 da Monte Mario a Valle Aurelia (Monte Ciocci): le rampe che scendono da Monte Ciocci arrivano all’Olimpica sotto il ponte della stazione di Valle Aurelia:

Il percorso piu’ semplice per collegare le rampe di Valle Aurelia alla pista ciclabile di via delle Milizie e’ percorrere Via Angelo Emo ( si evita di fare Piazzale degli Eroi) e poi via Andrea Doria, che ha un marciapiede largo almeno 4 metri, passando davanti al Mercato Trionfale: la pista di via delle Milizie e’ la leggittima continuazione: perche’ non rendere ciclabile, utilizzando gli ampi marciapiedi già esistenti , questo breve tragitto?

Schermata 2016-03-10 alle 15.05.04Via Angelo Emo e’ un viale con un ampio marciapiede centrale correntemente adibito a parcheggio (illegale) : basterebbe tracciare la pista su questo marciapiede, aggiungendo qualche paletto per evitare il parcheggio illegale da parte delle macchine, cosi’ come si fa in tutti i viali di Torino, ad esempio

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Per via Andrea Doria la soluzione come dicevo, sarebbe, stile Berlino, tracciare la ciclabile su un lato del marciapiedi che e’ enorme, senza danneggiare in alcun modo chi passeggia

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Il marciapiede di via Andrea Doria davanti al mercato Trionfale

Insomma noi cittadini e ciclisti urbani le proposte ce le abbiamo, speriamo che qualcuno le raccolga!


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Berlino chiama Roma

Si stanno avvicinando le elezioni per il nuovo sindaco di questa città, complicata…

Roma ha tanto da imparare da Berlino, che quest’anno ho avuto la fortuna di visitare: Berlino  è  una delle città d’Europa e del mondo in cui piu’ la Bicicletta e’ un mezzo di trasporto quotidiano , forse il primo mezzo di trasporto, per i suoi abitanti.

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Nella sopravvivenza urbana, ho imparato che la bicicletta è fondamentale: poter fare in bicicletta il tratto di strada casa-lavoro e’ una valvola di sfogo non indifferente , rende lo spostamento un piacere, e la città piu’ vivibile, insomma riconcilia con la vita cittadina.

Cosa hanno fatto a Berlino di cosi’ speciale? Non hanno stravolto la città, semplicemente utilizzato ogni spazio disponibile per piste ciclabili, in genere si tratta dei marciapiedi piu’ larghiQuesta tecnica a basso costo ha permesso a Berlino di avere una rete ciclabile capillare, veramente fruibile per gli spostamenti cittandini: i pedoni rispettano la ciclabile , semplicemente non invadendone la sede sconfinando da quella riservata ai pedoni e allo stesso modo i ciclisti rispettano i pedoni , rimandendo nella loro corsia: difficile? Non mi sembra, penso che anche i Romani ne sarebbero felici: una semplice linea bianca, una diversa colorazione e il ciclista non rischia di investire i pedoni ne’ i pedoni di intralciare le bici!

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Un altro economico e semplice accorglimento adottato dal municipio berlinese per aiutare la convivenza tra pedoni e ciclisti, sui treni, e’ una misura elementare: aggiungere al treno un vagone dedicato ai cicilisti: in questo modo i ciclisti non devono invadere i vagoni degli altri cercando di incastra le loro biciclette tra le persone, di solito venendo guardati male da tutti neanche fossero clandestini o illegali: a Roma la bicicletta si puo’ portare sui treni urbani tutti i giorni e sulla metro la domenica e la sera dei giorni feriali e per chi e’ abbonato il trasporto e’ addirittuare gratis: perche’ non estendere questa misura a tutti i giorni aggiungendo un vagone dedicato ai ciclisti, magari in coda al treno?

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Si tratta di piccoli cambiamenti , che renderebbero la città più a misura dei cittadini, con meno automobili in giro, e più ciclisti (e piu’ pedoni) felici: buona pedalata urbaba a tutti!


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Something in the way

k

 

 

 

 

 

it‘s ok to eat fish 

cause they 

don’t have any feeling 

Sto citando Kurt Cobain senza saperlo, senza rendermene conto

Quando ho deciso di non mangiare piu’ gli animali che camminano sulla terra e volano nel cielo ma di continuare a mangiare il pesce

stavo citando alla lettera Somthing in the way da Nevermind

Quando dal 1994 ho iniziato a ascoltarla a ripetizione sbagliavo a interpretare la frase e pensavo che Kurt volesse dire

“it’s ok with fish cause they don’t have any feeling”

“va meglio con i pesci, perche’ loro non hanno sentimenti”

come per dire mi trovo meglio con loro, perche’ non parlano, non hanno sentimenti

Invece no, stava parlando di questo

Quando qualche “provocatore” (io direi rompipalle) mi comincia a dire “e i pesci non ti fanno pena? non ti dispiace per loro?”

Io dentro di me penso che sono cavoli miei, ma si , ho deciso di mangiarli perche’ per me soffrono meno e soprattutto

perche’ finche’ non li pescano sono liberi fanno la loro vita (voi mi direte mica sono tutti liberi , molti sono in tristissimi allevamenti! )

E’ un’ipotesi

A leggerla scritta/sentire questo verso cantato non suona meglio di cosi’

una bugia che uno si e’ inventato per giustificarsi

una scusa

il dolore che uno sente mentre lo dice

qualcosa che si mette in mezzo

The animals I’ve trapped

Have all become my pets

And I’m living off of grass

And the drippings from the ceiling

It’s okay to eat fish

Cause they

don’t have any feelings 

Something in the way  

grazie Kurt di aver condiviso con noi i tuoi pensieri


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La Madre di tutte le Paste

Grazie ad una cara amica di Umbertide, bellissimo paesino dell’Umbria, la mia vita e’ da poco cambiata!

Ho una figlia che e’ anche madre, ovvero: la mia amica che ne e’ spacciatrice ufficiale, mi ha donato la mia nuova figlia: la pasta madre!

La pasta madre e’ arrivata dall’umbria in treno in un barattolino di vetro , e ora vive nel mio frigo (eh si , a volte e’ utile averne uno!)

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la “madre” nel suo vasetto nel frigo…

Come si tiene in vita / si usa questa meravigliosa creatura?!

E’ facilissimo: prima di tutto, mi ha rassicurato la mia spacciatrice , non e’ necessario panificare tutti i giorni : e’ sufficiente farlo una volta a settimana, e se non si a tempo almeno “rinfrescare” la pasta una volta a settimana.

Che vuol dire?!! Come si fa?!!

Niente paura , mi dice: basta seguire i consigli del Guru italiano della panificazione casalinga: Riccardo Astolfi!

Che il guru italiano della panificazione casalinga sia un ingegnere non mi sorprende affatto ( anzi in realtà mi inorgoglisce 🙂 )

Riccardo, il cui motto e’ “homebakers do it better” ha messo su dal 2010  sito davvero bello che e’ diventato subito la mia Bibbia!

Il suo sito e’ infatti (per continuare il parallelo religioso) una vera manna dal cielo: c’e’ la risposta a tutte le domande:

1) cosa si deve fare con la pasta madre?!!

In breve le cose da fare sono solo due: il rinfresco (almeno una volta a settimana) e la panificazione(idem) 🙂

2) Che vuol dire rinfrescare?

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la pasta madre dopo il rinfresco e il riposo di 4 ore…

La spiegazione completa e’ qui: a parole mie si tratta di prendere la pasta dal suo barattolo nel frigo , diluirla con meta’ del suo peso in acqua e rimpastarla con peso uguale al suo di farina: ottenuta una nuova palla posso rimetterla in frigo, o rimetterne in frigo solo metà(circa 100gr almeno) e col resto panificare!

Per prima cosa la pasta rinfrescata che si vuole usare si deve far riposare per alcune ore sotto il classico panno umido…

3) Come si fa il pane? Allo stesso link di prima trovate anche le istruzioni per il vostro primo pane 🙂

Se sapete fare la pizza col lievito di birra scoprirete che la tecnica di impasto e’ identica , quello che cambia sono solamente i tempi di lievitazione che si allungano: per una pagnotta dall’impasto al forno la lievitazione media e’ di 4-5 ore, se tutta la notte anche meglio: basta organizzarsi!

Fino ad oggi grazie alla mia personale sotto-rete di panificatori casalinghi Umbria-Toscana-Roma sono riuscita a produrre qualche pagnotta e qualche pizza …(Come resistere a non fare subito una pizza?!!)

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il mio primo pane (con qualche problema di panificazione!)

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la mia prima pizza

 

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Pane di farro ai semi di lino

Il mio ultimo nato è il pane di Farro ai Semi di Lino: per farlo ho seguito fedelmente questa ricetta qui con la sola differenza che ho dovuto dimezzare le dosi

Mi sono organizzata cosi’: Domanica mattina ho rinfrescato , la sera verso le 16 ho impastato e la mattina alle 7 ho infornato: per l’assaggio ho dovuto aspettare di tornare dal lavoro!

unico difetto: era troppo buono …..ora e’ Martedi sera ed e’ gia’ finito ;

E ora la domanda piu’ frequente:

4) E questa settimana che pane faccio? Sul sito ci sono un sacco di ricette, a cominciare dai “Pani tradizionali e rustici” , per non parlare di altri “lieviti” come dolci per la colazione e co. che non ho ancora sperimentato!

E voi? Presto, cercate subito il vostro spacciatore piu’ vicino , e iniziate a sperimentare !!

Buona autoproduzione!!!

 

 

 

 


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Davide e Golia della cosmetica

Siamo circondate: dagli scaffali dei supermercati, dalle pagine delle riviste, dagli spot in televisione, su enormi cartelloni: il messaggio e’ che bisogna essere belle, e che per esserlo bisogna inchinarsi all’altare dei sacerdoti della bellezza: Lancome, Esteé Lauder, Clinique, Revlon, & Co.

Immutabili, proprio come la bellezza che promettono, nel tempo questi colossi della cosmetica non hanno fatto un solo passo per migliorarsi: non hanno rinunciato a un esperimento , a un metallo pesante a un parabene!

Sicuri come sono che le donne calpesterebbero qualunque principio pur di assicurarsi la bellezza, proprio come la strega di Biancaneve, o Dorian Grey.

Ma per fortuna non tutti cadono sotto il loro incantesimo.

mela-biancaneve

Dicevano che e’ sufficente non guardare la Medusa negli occhi per non diventare statue di sale!

Cosi’ e’ sufficente non credergli: tanto non mantengono quello che promettono: nessuno potra’ fermare il tempo meno che mai spelmandosi in faccia la bava di lumaca!

Cosi’ sono anni che cerco cosmetici “non governativi” e indipendenti, piccole case che producono prodotti migliori, e anche, perche’ no, qualche prodotto dagli scaffali dei supermercati meno tossico.

Nell’ultima settimana cercavo un tonico per il viso: niente da fare l’intero scaffale (inclusa la buona vecchia acqua di rose Roberts!)  era pieno di PEG40/PEG20/PEG60 , per trovare un tonico per il viso “naturale” sono dovuta andare alla parafarmacia: alla fine ho comprato il tonico illuminante dell’Euphidra, non male l’INCI ma poteva essere meglio per 11 euro!

Ad ogni modo le mie migliori scoperte in questi mesi sono state:

Lo Shampoo OMIA Fisio Shampoo Olio di Macadamia , che ha un ottimo INCI, si vende al supermercato (UPIM nel mio caso) e incredibiilmente fa perfino la schiuma quando si lavano i capelli! Soprattutto ha il bollino della LAV perche’ e’ Cruelty Free: promosso!

la maschera per capelli AMAVITAL capelli secchi e sfibrati: di questo prodotto molto buono non riesco a trovare INCI da nessuna parte: che sia sospetto?

Infine, per che vuole/deve comprare al supermercato ho scoperto che un prodotto molto “naturale” pur essendo industrialissimo e’ il Balsamo Ultra Dolce Mandorle e Fiori di Loto

In effetti visti tutti i suoi parenti della stessa marca (shampoo incluso) e’ proprio una rarità!!

La linea migliore da supermercato e’ davvero quella della Coop Viviverde , ad esempio il docciaschiuma e’ ottimo

Se vi dovesse capitare di andare in Germania, dove stanno avanti anni luce in questo campo, tenete conto che sono ottimi (e molto economici!) tutti i prodotti della linea AlVerde del loro supermercato DM (Drogerie Markt)

Infine diffidate di un “false friend” che si sta diffondendo nei nostri grandi magazzini (Coin/Rinascente) con la sua aria innocente di “farmacia d’epoca”, i prodotti della Khiel‘s sono altamente tossici

Buono shopping e buona cura di se a tutti!!


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Sulla schiavitù

Qualche anno fa ho smesso di mangiare la carne, ho semplicemente smesso di ignorare quella voce nella mia testa che mi diceva che era sbagliato , che mi diceva quello che ha detto meglio di tutti Morrisey , “is death for no reason, and death for no reason is murder” (e’ morte senza motivo, e morte senza motivo e’ un delitto) da quando ho iniziato a vedere la situazione per quella che e’ , mi e’ diventato chiaro, che gli esseri nel mondo piu’ maltrattati e i cui diritti sono maggiormente violati , sono gli animali.

Al telegiornale di oggi , si parlava di come ,una volta tanto, hanno arrestato due persone che costringevano in schiavitù altre persone, mendicanti, tenendoli a pane ed acqua, prigionieri e obbligandoli a elemosinare, picchiandoli se non raccoglievano almeno 30 euro al giorno.

Io compro sempre piu’ raramente il latte, e sempre da allevamenti biologici, e i formaggi da piccoli produttori, di preferenza biologici, ma mangio ancora fuori casa i formaggi industriali.

Questa sera ero al supermarket e ho comprato un pezzo di formaggio, mi e’ sembrato un buon formaggio , una pregiata fontina dalla valle d’aosta: a casa l’ho mangiato , e’ buonissimo.

Ma non riesco a smettere di pensare: come stanno le mucche che hanno prodotto il latte per questo formaggio?

Sono amate e rispettate dal loro allevatore, possono pascolare in dei bei prati (in valle d’aosta ce ne sono tanti) , mi dico forse si… eppure la mungitura attaccate alle macchine deve essere una tortura… quante ore al giorno la devono sopportare? Certo se poi tutto il tempo sono libere di pascolare (cerco di giustificarmi) non e’ cosi’ male… forse e’ come dirgli: sopporta un po’ di sofferenza al giorno in cambio ti do da mangiare… ma (aspetta, ecco l’obiezione) in nome di che cosa la sofferenza puo’ essere giustificata? In nome di quale rapporto di amore/aiuto reciproco sarebbe giusto chiedere un sacrificio a chi amiamo, per noi , solo per una delle due parti? Non e’ di amore che stiamo parlando: ma di prigionia, di schiavitù: i carcerieri siamo noi, e gli animali sono gli schiavi.

Ci sono di certo allevatori che amano gli animali, ci sono di sicuro, quelli che cercano di farli stare bene, di non farli soffrire, di farli vivere bene: ma la condizione anche degli animali che hanno questi padroni, comunque piu’ fortunati di tanti loro simili, la condizione di questi animali rimane schiavitù.

Proprio stasera mi e’ capitata di leggere la storia della presa di coscienza di uno di questi allevatori, ed e’ veramente una persona illuminante, che ha il potere di saper mettere i pensieri in parole, si chiama Bob Comis: ed ecco come racconta di aver preso coscienza del problema:

Allevare umanamente e uccidere i maiali sembra perfettamente normale. Per poter vedere la verità devi guardare di traverso, proprio come fa il maiale, quando sa che non stai per fare niente di buono: quando guardi con la coda dell’occhio, nella tua visione periferica, vedi che la carne e’ in realtà un delitto (Leggete qui la sua e altre belle storie come la sua, in particolare quella di

Cheri Ezell ex allevatrice di animali da latte)

Bob sta diventando vegano e io so perchè lo fa e so che e’ giusto e lo so perchè in effetti la logica non ammette tregua.

Per produrre i formaggi che io tanto amo e a cui non riesco a rinunciare, anche scegliendo i “migliori” produttori che usano latte proveniente dai “migliori” allevamenti, per poter permettere a me di mangiare quei formaggi e’ necessario tenere in schiavitu’ un animale, prendere il suo latte, che sarebbe destinato ai suoi cuccioli, prenderlo procurando sofferenza (e non solo la sofferenza della mungitura, anche quella della separazione dai piccoli …)  : non riesco a non parafrasare Morrisey: “e’ sofferenza senza motivo, e la sofferenza senza motivo e’ schiavitu’, e la schiavitu’ e’ un delitto”


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La settimana della mobilità sostenibile

La mia settimana della mobilità sostenibile è iniziata in modo forzato quando in rettilineo sul gra è esploso (o almeno cosi sembrava) il motore della macchina! Così invece di rimandare e tergiversare a mollarla è stata lei a mollare me e finalmente mi sono fatta una bella intera settimana a piedi! I tragitto casa lavoro l’ho percorso in : bus+metro+treno, navetta all’alba , metro +2bus, passaggio di amici in macchina: alla fine posso dire che è stato faticoso ma assolutamente social! anche se bardati dietro gli scudi-smartohone sui mezzi ci sono altre persone, e volenti o nolenti(prima o poi le vite a candy crush finiscono! ) ognintanto si scambia qualche parola , senza contare che se arriva una telefonata di amici si puo deviare e fare un aperitivo , tra un treno e l’altro si può fare una passeggiata in un tempio del gusto come eataly! il fine settimana poi ho preso direttamente la bici come mezzo di trasporto …che bello pedalare liberi come il vento! Ci è uscita anche una passeggiata di shopping in centro con il vecchio tram mi ha fatto scoprire che via del Babuino è finalmente pedonale che  il 913 è pieno gia quando parte allo stazionamento e che dal 22 settembre a roma è cambiata mezza viabilità dei mezzi: forse andra meglio? Saremo meno sardine ? Speriamo! Comunque una cosa è certa fuori dalle nostre utilitarie-acquari si è più leggeri meno isolati insomma piu vicini (in tutti i sensi!) e piu vicini alla propria città… ne vale la pena! Ecco qualche scatto dalla mia settimana sostenibile…giudicate voi!

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My city of Ruins… (la pioggia ci porterà via)

La mia città di Rovine, cantava Bruce, e qui ci vorrebbe la sua forza per cantare Roma.

Un po’ di pioggia, ok, un po’ d’acqua… invece no, quest’anno la goccia ha fatto traboccare il vaso: il territorio abbandonato al degrado, non curato, sfruttato dai palazzinari, lasciato all’incuria e all’indifferenza della gente ha ceduto.

Abito queste zone da  quando sono piccola, ci sono sempre stati costoni di collina in mezzo alle case , con i loro pochi alberelli incolti, a picco sulla via Cassia: quest’anno hanno ceduto: gli alberelli non hanno piu’ tenuto con le loro misere forze tutta la terra che pesava su di loro…. eccoli ora, spezzati, non piegati:

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Dopo mesi dal momento della frana la situazione e’ ancora questa:

si puo’ circolare soltanto in un piccolo passaggio aperto a pedoni e biciclette: sul costone si vede bene quanta superficie e’ franata:   e’ impressionante vedere cosa si trovava sopra una strada di scorrimento come la via Cassia

Quando sono passata io qualche giorno fa degli operai stavano lavorando , ma i lavori saranno lunghi, dovendo aspettare che smetta di piovere perche’ la frana si assesti e dovendo “mettere in sicurezza” tutta la collina , soprattutto per evitare che le case costruite in cima (complimenti!!!) non vengano giu’.

Sarebbe bello vedere un rimboschimento pensato e realizzato e non solo una grossa parete di cemento…

Intanto la ferita e’ aperta, e continua a piovere…

E’ proprio vero: il vento ci porterà via, anzi,  la pioggia.


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Scrub fai da te

Oggi e’ la prima domenica di primavera ma piove e il sole non si fa vedere, allora ho deciso di fare qualcosa di produttivo, utilizzando quello che avevo già in casa per creare qualcosa di utile e gratificante: uno scrub per il corpo.
Sabato scorso infatti sono andata in centro e’ ho comprato da Lush un panetto di scrub da 100g per 10 Euro! Era un buon prodotto, eco-sostenibile, piacevole da usare , ma il fatto che sia finito in 4 docce mi ha lasciato perplessa… con la voglia di autoprodurre!
Allora mi sono messa a studiare un pochino, e ho scoperto che per fare uno scrub auto-prodotto servono fondamentalmente 2 tipi di  ingredienti:

  •  Olio (olio di mandorle / olio d’oliva etc.)
  • -Granelli per fare lo scrub vero e proprio: semini o Sale Grosso o zucchero di canna

Secondo alcuni si possono aggiungere altri ingredienti che io classificherei come facoltativi:

  • qualche goccia di olio essenziale x dare profumo
  • un po’ di succo di limone x le pelli grasse
  • miele
  • sapone

Per fare il mio scrub ho azzardato quanto segue :
Avevo un barattolo di ottimo burro di Karitè che se non lo sapete e’ solido (solidifica al freddo / si riscioglie al caldo) quindi ho deciso di usarlo tutto per la causa, sciogliendolo a bagno maria.
Per evitare che lo scrub tornasse una pietra dopo la preparazione , a causa del Karitè, ho aggiunto olio d’oliva e olio di mandorle dolci e per curiosità, e perchè ce l’avevo ho aggiunto anche un cucchiaio di miele

Come scrubbante vero e proprio ho usato parte della mia riserva infinita di Semi di Papavero per le insalate, a cui ho aggiunto un po’ dei Canary Seed comprati per la mangiatoia (scusate passerotti!)

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Ho aggiunto gli ingredienti a caldo in un barattolo di vetro mescolando di tanto in tanto durante il raffreddamento: per finire, quando era oramai quasi freddo , ho aggiunto qualche cucchiaino di zucchero di canna grezzo del  commercio equo, il mio amatissimo Dulcita di Altromercato (faccio un po’ di pubblicita 😉 )  e un cucchiaio di bagnoschiuma , ma solo perche’ era tutto molto molto oleoso.
Riassumento se volete provarlo anche voi , ecco i miei ingredienti:

  • Burro di Karite’ 120 ml
  • 1 cucch Olio Oliva
  • 1 cucch Miele
  • 3 cucch Semi di Papavero
  • 1 cucch Canary Seeds
  • 2 cucch Olio di Mandorle Dolci
  • 1 cucch Bagno Schiuma
  • 2 cucch di Zucchero di Canna grezzo (aggiunto a freddo alla fine)

Ecco il risultato finale:

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Infine non mi restava che provarlo….ed ecco le mie impressioni dopo l’uso….

…WOOOOOW!!!!

Incredibile!!!! Sarà la fortuna del principiante, sarà il burro di Karitè , ma non volevo uscire più dalla doccia!!

Lo scrub funziona alla grande con i semi di papavero/semini vari (fate solo attenzione a non otturare lo scarico, metteteci qualcosa)

La pelle dopo scrub e risciacquo e’ super idratata e morbidissima, e ha anche un buon odore / profumo naturale dovuto agli olii…

Ho usato lo scrub anche sul viso, e anche li’ il risultato e’ stato sorprendente, pelle rinnovata e super idratata , anche le labbra!

Insomma, non so quante docce durerà il mio barattolo, probabilmente lo finirò presto, ma di sicuro vi consiglio di iniziare a preparare al piu presto possibile il vostro scrub autoprodotto / elisir di bellezza

🙂


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Il Codirosso e altri amici…

Ho deciso di costruire una mangiatoia per gli uccelli

E’ inverno fa freddo e hanno tutti fame

Ho guardato un po’ su Internet e ho trovato un sacco di modelli di mangiatoie interessanti e semplici (trovate i migliori a questi link)

Alla fine ho adottato un modello molto basic, per la cui costruzione ho adoperato:

1 sottovaso di plastica

1 accendino e un chiodo (per fare 3 buchi nel sottovaso , uno al centro e 2 sui lati del fondo)

1 vecchio filo elettrico che stavo per buttare per legare il sottovaso alla ringhiera del balcone dopo averlo fatto passare nei due buchi sul fondo

un pezzo del tronco dell’albero di prugne che era morto di freddo e una vite per sistemarlo al centro del sottovaso

Ed ecco il risultato!!!

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il Merlo ha scoperto la mangiatoia…

Per rifornirlo adopero:

Mangime per uccelli insettivori chiamato “GranPate‘”

I corn flakes e altri cereali che ho comprato in sovrabbondanza

Le briciole di tutti i tipi di pane/dolci …quelle di panettone con le uvette e le mandorle sono andate alla grande!!!

Vanno bene anche tutti i tipi di semi e di…insetti ovviamente, e qualcuno mi dice anche la pancetta e il lardo sono molto amati! (io non ho provato solo perche’ non li consumo al momento attuale)

Devo dire che il successo della mangiatoia e’ stato superiore a tutti le mie aspettative… la amano!!!

Ad oggi i visitatori includono: la cincia, il passero, la capinera , il merlo e soprattutto il piu’ assiduo di tutti!! Il Codirosso spazzacamino!!!

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il Codirosso Spazzacamino si guarda intorno circospetto prima di mangiare!

Non conoscevo nemmeno l’esistenza di questo esserino, ma e’ bellissimo e puntuale, e …adora le uvette!!!

Una mattina ha portato anche una femmina!!

Per gli uccelli del vicinato e’ diventata in breve tempo un punto di riferimento, tornano a controllare se c’e qualcosa per loro tutti i giorni, e almeno sembra, spargono la voce!

Non mi stanco mai di vedere come i piccoli esseri piu’ liberi del mondo possono interagire con noi e apprezzare i doni che gli offriamo 😉

Il Bistro’ per uccelli sul balcone e’ sempre aperto… aspetto clienti!


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I biscotti a km0

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A Roma c’e’ una fabbrica di biscotti abbastanza celebre , la Gentilini.

I romani lo sanno perché’ i supermercati e gli alimentari di tutta la città sono pieni dei loro biscotti /fette biscottate etc.

A prima vista possono sembrare prodotti industriali paragonabili a quelli del Mulino Bianco Barilla, ma non stiamo parlando della stessa scala di affari.

Anche se non si tratta del forno di quartiere, Gentilini e’ una fabbrica che ha ancora dimensioni umane.

Certi giorni in zona Tiburtina si sente un profumo di biscotti nell’aria: e’ il segno che alla Gentilini (che si trova esattamente sulla via Tiburtina poco dopo il GRA) hanno infornato i biscotti!

A fianco della fabbrica vera e proprio c’e una piccola casetta bianca, e’ lo spaccio

L’ingresso e’ aperto a tutti, e dentro ci si trova davanti a dei veri tesori!

Se e’ stato oggi o da poco giorno di cottura, in alcune ceste , troverete buste di biscotti sfusi: si tratta dei famosi “biscotti ROTTI”: si sono spezzati durante la cottura e non sono piu’ vendibili nelle confezioni ufficiali: ma per tutto il resto sono perfetti!!! Molto spesso di davvero spezzati ne troverete una percentuale minore della metà!
La bontà comunque non e’ stata affatto spezzata, caso mai il prezzo!

Altre cose che troverete allo spaccio sono:

i prodotti “speciali” della fabbrica : marmellate, miele, conserve

Confezioni famiglia e da regalo (scatole di latta, scatole di pasticcini, riedizioni speciali)

In alcuni casi se siete fortunati troverete confezioni all’ingrosso! L’ultima volta ho riportato a casa uno scatolone con 18 confezoni di Osvego (biscotti al burro e miele) venduto a 1/2 prezzo perche’ “ammaccato” (io non ho capito dove….!!!)

per finire in un particolare periodo dell’anno (questo!) troverete anche il panettone: niente a che vedere con quelli industriali e’ davvero buonissimo! Non lasciatevelo sfuggire!!

Insomma se siete a Roma in zona Tiburtina non perdetevi un tuffo nella tradizione della città

Antica Fabbrica di Biscotti Gentilini

Via Tiburtina 1302
00131 Roma

da Metro B Rebibbia Bus 40, 41, 43 (fermata Tiburtina Sambuci)


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Vita con il micio

Chi vive con un animale domestico, in particolare chi vive con un gatto, sa che sono esseri che hanno pochi bisogni ma davvero necessari:

TANE e NASCONDIGLI

proprio come le persone ci si rende presto conto che anche i mici possono avere caratteri diversissimi, quindi le priorità per ognuno di loro saranno diverse: alcuni sono piu’ timorosi, e per loro e’ fondamentale riservare qualche “nascondiglio” dove possano rintanarsi quando ci sono visite di estranei in casa o quando siamo proprio noi che stiamo facendo qualcosa di spaventoso (come passare l’aspirapolvere!)

I nascondigli prediletti sono quelli da cui si vede il mondo esterno senza essere visti: torri di avvistamento in cima ai pensili, o vere e proprie tane sotto al letto o sotto i divani: non riempite quindi tutto con tappeti e scarpe! lasciate un po’ di spazio al vostro amico per appostarsi!

I gatti amano in genere i posti raccolti, e se vogliono stare in pace davvero , cercheranno qualcosa che gli ricordi il grembo materno: cosa di meglio dello spazio tra 2 coperte, o dietro una tenda? Anche i cassetti dei maglioni e le scatole di cartone sono molto attraenti per loro!

GIOCHI

Che siano giovani o vecchi poi per tutti e’ fondamentale fare un po’ di movimento: e’ vero che passano 2/3 della giornata a dormire ma davvero non potete dedicare 15 minuti della vostra giornata per giocare agli agguati con il vostro felino?!!

Gli inseguimenti fanno impazzire quasi tutti i gatti, cosi’ come gli appostamenti: nel gioco vi tratteranno alla pari  davvero, ma solo se saprete simulare SERIAMENTE di essere un gatto/topo/ essere strisciante!!! Se si gioca a nascondino badate bene a non lasciare parti del corpo visibili! Chi giocherebbe a nascondiglio con uno che non si nasconde per bene?!

Mettere un calzino pesante sul braccio per farlo mordere e graffiare al micio sarà un grande gesto di amore: non si puo’ aggredire con vera foga un inerme padrone con quel braccio nudo senza pelliccia!

PAPPA

E dopo tanti giochi ovviamente ci verrà un po’ di FAME :)) E’ ora di CENA!

Quello che di certo vale per tutti i gatti (e per le persone) e’ che la dieta deve essere il piu’ possibile varia e equilibrata.

Anche le migliori scatolette industriali e il miglior cibo secco non saranno mai sufficentemente varie, soprattutto se le marche preferite saranno sempre le stesse:

e’ fondamentale integrare le scatolette amate con almeno una porzione di carne /pesce fresco al giorno: prima si abitua il micio a mangiare queste altre cose e meglio sarà!

Direte che e’ una follia? Niente affatto, ecco una piccola lista di “porzioni di carne/pesce fresco” che non richiedono piu’ di pochi minuti e in molti casi costano anche meno delle scatolette!

1) petto di pollo al vapore: se avete un cestino x la cottura al vapore usatelo per cuocere per pochi minuti una fettina di petto di pollo: non fatelo cuocere piu’ di 3 minuti! deve essere ancora sugoso quando interrompete la cottura: dopo altri pochi minuti di raffreddamento potrete darlo al micio: piccoli bocconcini di 1 cm andranno bene: mi raccomando deve essere tiepido e sugoso!

2) Macinato: il macinato si puo’ dare crudo al micio, ma e’ FONDAMENTALE che la abbiate tenuto nel congelatore per almeno 24 ore dall’acquisto!

3) merluzzo /salmone al vapore: come il pollo, ma cuoce ancora meno!

4) wurstel di pollo: si possono dare crudi a micio, basta farne fettine di 1 cm e togliere la plastica esterna che potrebbe rendere difficile la masticazione!

5) pezzetti di pecorino  /parmigiano /mozzarella /ricotta: a gusto del micio, un po’ di formaggio lo aiuta ad andare di corpo 🙂

6) Sardine: si possono cuocere al vapore o al microonde e conservare in frigo in un tupperware: al micio possono piacere molto!

7) Tonno in scatola senza olio: a volte gli piace (e costa meno) anche il nostro “tonno al naturale”

Provare a integrare delle vitamine al cibo industriale poi non puo’ che aiutarlo: qualche goccia di Carnitina sulla pappa alla carne e di olio di fegato di merluzzo su quelle al pesce, gli faranno molto bene.

COCCOLE

A fine giornata e con la pancia piena si che insieme potrete riposarvi dalle fatiche e dal gioco sonnecchiando sul divano!

Le coccole sono sempre gradite (se il micio sta in braccio di sicuro e’ perche’ ne vuole) ad alcuni gatti piace molto un massaggino sulla pancia , che ne aiuta la digestione, e poi essere pettinati, e se e’ estate , rinfrescati con un batuffolo di cotone inumidito! (questo gli ricorderà tanto la lingua della mamma!!!)

NOTTE

E poi quando andate a dormire, lasciatelo riposare dove vuole, con voi, o ai piedi del letto o su una cuccia, o sul divano preferito…: domani mattina probabilmente sarà lui a svegliarvi, ma quello che ha fatto la notte e’ affar suo: ricordate che si tratta di animali notturni, lasciategli la possibilità di cacciare: una gattaiola, o lo spiraglio di una finestra su un balcone, o su un giardino: qualche mattina potrebbe svegliarvi tutto emozionato mostrandovi la sua preda!!!


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il Progresso Scientifico va’ “a Salti”!

Ciao a tutti,

Quando ho conosciuto (uno dei grandi momenti della mia vita!) i fumetti di Bill Watterson con le avventure di Calvin&Hobbes (un bambino di sei anni e la sua tigre di pezza/tigre vera) la mia vita e’ cambiata.

Ho comprato tutti i libri di Calvin&Hobbes e la maggior parte li ho voluti in inglese perche’ parte del divertimento non andasse “Lost in Translation” (meglio piuttosto che andasse “lost in misunderstanding”!)

Uno dei libri si intitola cosi’ “Scientific Progress goes “Boink”!” ecco la copertina:

Calvin

In questo numero come si puo’ immaginare le avventure del bambino piu’ fantasioso del mondo dei fumetti sono legati alla scoperta della “scienza” ( oramai mi suona “sciiienza” come dice il Zichichi di Crozza AHAAHA!!)

Anche su di me da piccola l’idea del “progresso scientifico” ha affascinato molto, e certo la tecnologia, l’informatica , i primi PC , hanno plasmato la nostra generazione (i 30-qualcosa che quando erano bambini c’era il Commodore 64 (io non ce l’avevo ma la mia vicina si!)) … che volevo dire? Mica lo rinnego, la tecnologia informatica mi fa tenere questo blog (oltre a darmi un lavoro)!!

Piuttosto direi che il mio concetto di “progresso scientifico” e’ un po’ cambiato: e’ di sicuro un reale progresso per l’umanità trovare la cura per l’Alzheimer piuttosto che riempire le nostre case di elettrodomestici: ad ogni modo quando avevo 20 anni pensavo che avere una cucina con ogni sorta di elettrodomestici fosse un grande segno di progresso scientifico (che invidia quando ho visto la cucina della famiglia che mi ospitava in Irlanda!!)!
Il rapporto della gente con la tecnologia e’ compulsivo: nuovo modello /butto quello vecchio : la corsa all’ultimo gadget e’ un vero problema per l’umanità e per il pianeta : eppure basta darsi una regolata: faccio il te 3 volte al giorno? Vale la pena di avere il bollitore elettrico. Non scongelo mai cibi pronti? A che mi serve il Forno a Microonde?!!

E poi ci sono dei casi in cui ci si puo’ sbagliare: circa 6 anni fa ho raccolto un milione di punti della Centrale del Latte per avere lo Spremiagrumi:
E’ di plastica e lo avro’ usato un bel po’: funziona ancora ma e’ difficile da tenere pulito, ci si mettono 5 minuti di strofinio con tutte quelle fessure, e poi la plastica con l’acido si e’ usurata e ha sempre un aspetto triste e sporco 😦

Oggi ho deciso di sostituirlo (lo regalo) con un oggetto che per me rappresenta un vero “progresso”:
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E’ di ceramica : ci vogliono 3 secondi a sciacquarlo e viene pulito che e’ una meraviglia!
E’ bello e perfino di design e costava 4 euro alla UPIM!
Occupa molto meno spazio, e non gli serve nemmeno l’elettricita’ per funzionare!

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Eh si, certe volte il progresso scientifico avviene “a salti”: a volte all’indietro!


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Harvest

Quest’anno ho ripiantato i Piselli in balcone, come l’anno scorso le piante non sono state risparmiate da una malattia sconosciuta che fa seccare tutte le foglie,

Ho letto qua e là che la causa potrebbe essere mancanza di potassio, o di pacciamatura (strato di foglie o paglia a proteggere la terra per mantenerne costante l’umidità del terreno) dato che queste piante non sopportano la siccità: potrei aver trascurato l’annaffiatura per alcuni giorni,

ma dato che alcune piante si sono seccate  e poi tutte quelle vicine temo che si trattasse di una malattia:  potrebbe essere oidio, o avete qualche altra idea?

Oggi comunque ho deciso di raccogliere il frutto della coltivazione, visto che le piantine non sembravano piu’ in grado di portare alcun nutrimento ai baccelli, ed ecco qua:

harvest

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..Si lo so direte che non e’ granche’, pero’ sono sempre soddisfazioni 😉

Per onorarli ho fatto la brioche rustica usandoli come ripieno ;))


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Mezzi Pubblici su Google Maps!

La notizia e’ troppo bella che merita un post al volo!

Il già comodissimo Google Maps si converte al mezzo pubblico!!

Se prima per ogni città si doveva cercare il percorso sul sito della compagnia dei mezzi pubblici (a Roma su atac. roma.it) adesso per tutte le principali città d’Italia (Roma, Milano , Torino , Bologna, Firenze e cosi’ via) basta andare al link:

http://maps.google.it/intl/it/landing/transit/

per vedere quali città sono coperte dal servizio.

Dopodiche’ e’ sufficente andare sul normale Google Maps, inserire indirizzo di partenza e di arrivo e premere sulla icona centrale con l’autobus busbus busper ottenere il percorso (anzi i possibili percorsi alternativi) anche con i mezzi pubblici!

Nelle alternative sono inclusi tutti i possibili mezzi: treni regionali, metropolitane, tram e bus 🙂

Inoltre il servizio funziona anche tra la città e i paesi vicino (io ho provato da Roma a Tivoli)!

Ho fatto alcune prove su Roma, e il servizio e’ perfetto: il servizio di Google, ovviamente, dato che il Servizio dei Mezzi Pubblici a Roma ha ampi margini di miglioramento: lo conferma anche Google Maps, per attraversare la città da Roma Nord all’Eur con qualsiasi percorso alternativo e  qualsiasi mezzo (treno FL3, metro ME A o MEB, bus) non si scende sotto le 2 ore (meglio portarsi un libro da leggere) !

Maps

Buona ricerca e buon viaggio (e buona lettura) a tutti!